Ristorante Donatello

via Augusto Righi, 8 – 40126 Bologna (BO)

Ferruccio Fanciullacci

Ferruccio Fanciullacci, pratese dei fanciullacci, detto dè cenciaioli. Si narra che la notte del 3 settembre 1944, giorno in cui fece il suo debutto sul difficile palcoscenico della vita, una luce poderosa, del tutto simile a quella cometa di Betlemme, illuminò per alcuni istanti la casa della sua blasonata famiglia, lasciando quindi un pulviscolo giallo, a guisa di lira, nel cielo blu di fine estate.

All’età di due anni il giovanissimo Fanciullacci si esprime con il linguaggio appropriato,
talvolta forbito.
Già all’asilo eccelle nelle materie umanistiche.

I miei libri

I RAGAZZI DELL’ATLETICA WORMS

di Ferruccio Fanciullacci e Davide Venturi

Domenica sera, turno di chiusura. Ma solo per i clienti, perché il tavolo sistemato a un paio di passi dal pianoforte è apparecchiato di tutto punto: quattro coperti, una bottiglia di prosecco infilata nel secchiello ricolmo di ghiaccio e una di sangiovese già stappata. Oggi è il suo sessantesimo compleanno e il ristorante, oltre a osservare il suo turno di riposo, è chiuso per ferie…

IL MAGNIFICO OZ

di Ferruccio Fanciullacci

Cosa accadrebbe se chiudendo gli occhi si potesse varcare la soglia del Paradiso? Sarebbe come lo si immagina? Forse si resterebbe meravigliati e al tempo stesso delusi come Mario, il protagonista di questa storia. L’autore restituisce un paesaggio surreale in cui i giardini incantati dell’aldilà cedono il posto a discariche a cielo aperto, San Pietro sembra un “impiegato del catasto” e gli angeli non sono candidi esseri asessuati dai boccoli biondi e gli occhi blu. E Gesù è solo un figlio che non ha ancora fatto pace col papà…

BENVENUTI AL DONATELLO

di Ferruccio Fanciullacci e Michele Pompei

Era una mattina del 1903 e nel piccolo appartamento della famiglia Fanciullacci la confusione regnava sovrana. Quel giorno Donatello, che aveva lasciato la natìa Prato alla fine del secolo per tentare la fortuna come cameriere a Bologna, stava cercando febbrilmente la copia del contratto d’acquisto che aveva sottoscritto due settimane prima, rilevando i muri di un locale destinato a diventare uno dei ristoranti più gloriosi e longevi della città…

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La mia storia

Ferruccio Fanciullacci, pratese dei fanciullacci, detto dè cenciaioli. Si narra che la notte del 3 settembre 1944, giorno in cui fece il suo debutto sul difficile palcoscenico della vita, una luce poderosa, del tutto simile a quella cometa di Betlemme, illuminò per alcuni istanti la casa della sua blasonata famiglia, lasciando quindi un pulviscolo giallo, a guisa di lira, nel cielo blu di fine estate.

Per tre anni frequenta la scuola del grande pubblicista Sepo, quindi prende le distanze dalle arti figurative e filosofiche per mettersi in luce nel canto, fino a diventare leader vocale dei VERDONI MANGIASASSI. Diventa addirittura compositore e raggiunge il meritato successo con due pezzi entrati a pieno titolo nella tradizione musicale italiana: LA BALLATA DEL LEBBROSO e VECCHIA MONDANA.
Ma non è ancora sazio, il suo spirito artistico lo spinge verso nuovi orrizzonti, lo induce a entrare nel mondo della celluloide. Diventa cineasta firmando due pietre miliari del grande schermo: IL SIGNORE DEGLI ESERCITI e SISMA, UNA DISASTRO DI SUCCESSO, pellicole nelle quali estrinseca anche le sue doti di attore.

Devastato dall’affaticamento intellettuale, decide ancora giovanissimo, che è giunto il momento di modellare il suo corpo: diventando una stella della cultura fisica di quartiere, finendo persino sui libri dedicati all’argomento.